Cogito ergo sum

Facciamo nostre le verità altrui, spingendoci fino all’omologazione, rispecchiandoci nel luogo comune, nello stereotipo. Ci precludiamo esperienze, vittorie e conoscenza, assumendo le sembianze tipiche del prodotto in serie che decide sulla base di ciò che sa, o pensa di sapere, senza tenere presente tutto il resto di cui ignora l’esistenza e che potrebbe proporre un’altra direzione.

La storia e la scienza sono Maestre.

La scienza:

“La materia è formata da piccolissime particelle elementari chiamate atomi, che sono indivisibili e indistruttibili.”

Questo è uno dei 5 punti della teoria atomica del chimico e fisico inglese John Dalton, da lui formulata a inizio ‘800. Una realtà imprescindibile. Se non fosse che un centinaio di anni dopo furono scoperte le particelle di cui l’atomo, e di conseguenza la materia, si compongono.

Abbiamo sempre dato per scontata quest’ultima “verità”, ma in fin dei conti la scienza vive di nuove idee, rivoluzioni e scoperte, che soppiantano o modificano le precedenti. Infatti, in questo complesso XXI secolo, in cui tutto viene messo in discussione e appare indefinito o indefinibile, secolo di passaggio tra l’ovvio e l’incertezza, la Meccanica Quantistica ha ribaltato il modello materialistico della realtà, aprendo la strada all’utopia. La materia? No. Tutto è fatto di energia. Dopo l’atomo, gli elettroni, i protoni, e ogni particella infinitesimale scoperta, c’è solo energia. La realtà non esiste indipendentemente da noi, non è oggettiva, ma si plasma, si trasforma sulla base della nostra osservazione. Influenziamo, con il nostro campo energetico, ciò che abbiamo intorno, di conseguenza siamo connessi e collegati con tutto, anche a distanza.

La rivoluzione della Meccanica Quantistica può essere trasposta in ogni situazione o esperienza della vita: la realtà non è unica, dipende da come decidiamo di vederla. Facilmente, assumendo per vera l’osservazione altrui, avremo una proiezione del mondo pressoché identica a una cerchia di persone che, per esempio, condivide con noi cultura, estrazione sociale o età.

Pensate quante realtà non ancora sperimentate esistono e quanti luoghi comuni, radicati nella nostra mente e a cui crediamo fermamente, ci impediscono di viverle.

“Sono troppo vecchio”, “non lo so fare”, “se nessuno ci è riuscito, significa che è impossibile”, sono alcuni, ma ne basta uno solo per tenere a freno un’intera esistenza.

La storia:

Mehmed II, il grande conquistatore, decise, appena adolescente, di conquistare Costantinopoli, impresa ritenuta impossibile, dopo i numerosi assedi falliti. La città, capitale dell’Impero romano d’Oriente, era considerata il centro del mondo. Florida, ricca, in parte circondata dal mare, era del tutto inattaccabile. Possedeva 3 strati di mura, lunghi più di 20 km, l’ingresso al Corno d’Oro, il piccolo stretto che ne costeggiava un lato, era protetto da una catena enorme di ghisa che non permetteva alle navi nemiche di entrare. Era impenetrabile.

Mehmed, uomo di grande cultura, che parlava ben 5 lingue e aveva studiato la filosofia, non si fece dissuadere dai visir, certi dell’ennesimo insuccesso. Dopo la morte del padre, divenuto sultano, organizzò l’assedio contando su un’arma potentissima mai utilizzata prima, un cannone lungo addirittura 5 metri. L’impresa fallì, le mura resistettero e l’arma si spezzò.

Allora Mehmed mise in pratica ciò che aveva appreso studiando, pensando, andando oltre l’ovvio. Non esiste l’impossibile, è una definizione creata da chi ha già provato e non è riuscito, semplicemente nessuno ha ancora trovato la soluzione, perché è stata seguita una logica comunemente condivisa basata su un’unica osservazione della realtà.

Nella parte del Corno d’Oro, opposta a Costantinopoli, si trovava una foresta: Mehmed fece costruire in pochissimi giorni una passerella lunga 2 km su cui vennero trascinate le navi per aggirare, così, la catena di ghisa e poter attaccare le mura, molto più deboli, di quel lato. Fu l’inizio della fine di Costantinopoli, la città inespugnabile.

Mehmed ebbe la capacità di cambiare l’osservazione e di conseguenza la realtà ritenuta ovvia, rendendo priva di valore la parola impossibile.

E voi, che aspettate a mettere in dubbio le vostre verità e sperimentare realtà nuove e sconosciute?

Jennifer Campanini